motivazioni della crew 

Capire le reali motivazioni che hanno spinto il nostro team a iscriversi alla gara non č semplice. Alcuni si sono appena ritirati da una vita imprenditoriale e professionale di successo ed altri hanno appena vissuto le loro prime esperienze liceali.

Ognuno di loro lascia qualcosa alle spalle e ancora non sanno fino in fondo che cosa li aspetta .

I “budget” multimilionari della Coppa America non esistono in questa competizione e neanche i ritorni pubblicitari. Nessuno diventerà “eroe” dopo questa avventura e alla fine sarà veramente dura tornare alla vita di sempre, dopo aver toccato con mano la paura, provato il freddo, sentito i morsi della fame ed il sapore del mal di mare.

Dopo essersi stretti l'un l'altro nel momento del bisogno ed essersi odiati fin quasi a scoppiare per mancanza d'aria, senso d'oppressione, insofferenza. Allora dunque perché? Cosa li spinge a vivere quest'esperienza?

La competizione? E' questa una ragione sufficiente per entrare in una lavatrice in centrifuga? Perché č questa la sensazione che si prova all'interno di una barca che naviga nei “40 ruggenti” e nei “50 urlanti” (latitudini meridionali dell‘Oceano Pacifico ed Indiano dove i venti soffiano senza sosta)

                    

Lo skipper Amedeo, che ha già circumnavigato il mondo un paio di volte, racconta: “ č strana la sensazione che ti spinge a partire, č la stessa per la quale non vedi l'ora di arrivare, di toccare terra e poi ripartire di nuovo. Chi non lo ha mai provato č come un bambino che si sente attratto istintivamente da qualcosa e non sa perché, si muove inconsapevole verso una “non meta“, si muove verso il movimento.

Il cullare delle onde, il fruscìo del vento, gli occhi liberi di spaziare sempre su un orizzonte di 360 gradi, l'universo galattico delle notti stellate, il sentirsi infinitesimi, piccoli e insignificanti al cospetto della natura e nel contempo unici, a poter disporre completamente del proprio destino”. Queste le sensazioni profonde, le “non motivazioni” che in contrasto con i tempi correnti, forse spingono questi uomini del “passato” a proiettarsi in un impresa del “futuro”.

Foto in alto: Marinepics



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Potremoli 31 luglio 2006, Vento di Prua, il libro di Amedeo Sorrentino edito da Longanesi, si classifica 4° al premio letterario Bancarella Sport.
Paolo Liguori ha presentato in piazza la finale del premio letterario Bancarella Sport. Requisiti: I libri devono essere ambientati nel mondo dello sport e pubblicati nell'anno 2005.Giuria: composta da 120 librai. N° libri selezionati: 63. Amedeo, trattandosi della sua prima opera letteraria,  si dice molto soddifatto del risultato e sta giā pensando al seguito del suo racconto...





pagina modificata il 29.9. 2004.
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